La locandina della mostra Il Mondo che verrà
Si può raccontare ciò che ancora non c’è usando un’immagine?
Si può fotografare il futuro?
Tutto ciò rappresenta una sfida ambiziosa che è stata messa al centro di un progetto: non è certo semplice, eppure nessuno dei fotografi ai quali la domanda è stata posta si è tirato indietro.
A porre la domanda sono stati il MUDEC, il Museo delle Culture di Milano, insieme a IL, mensile di idee e lifestyle del Sole 24 ORE, magazine pluripremiato in Italia e all’estero per contenuti e grafica.
Il risultato è visibile e godibile grazie a una mostra fotografica digitale: si intitola Il Mondo che verrà e comprende 54 scatti attraverso i quali ciascun fotografo ha attinto al presente per dislocarsi in un domani personale, provocatorio, audace.
Il progetto è introdotto da un pensiero ben preciso.
«Siamo parte di una cultura che documenta le sue esperienze nel momento esatto in cui accadono. Questa pandemia è stata raccontata da ogni mascherina, finestra, balcone, pezzo di strada… Eppure la fotografia, se fa il suo mestiere, coglie l’istante senza l’intenzione di trattenerlo, per consentire a noi di abitarlo. Gli effetti imprevedibili di questa operazione sono dovuti alla materia prima, luce e tempo, direbbe John Berger. Dunque vale per uno scatto quel che vale per la scrittura, è perfetto quando non c’è più niente da togliere.»
Il Mondo che verrà raccoglie dunque sogni, visioni, paesaggi, frammenti, dettagli ravvicinatissimi, panoramiche che aprono orizzonti di un tempo che ricomincia a scorrere; prova a immaginare un futuro che sarà migliore o peggiore, sicuramente diverso e nuovo.
A partecipare, anche attraverso un accompagnamento in parole, sono stati fotografi italiani e internazionali, da Giovanni Gastel a Rankin, e non solo: per esempio, c’è anche un’immagine realizzata dall’ex astronauta Paolo Nespoli. Rappresenta la Terra all’inizio e alla fine del giorno, fotografata dalla Stazione Spaziale Internazionale durante la Missione Vita, nel 2017.
A rendere possibile la mostra è – ancora una volta – il web e per goderne è sufficiente visitare il sito dedicato (qui).
Il Mondo che verrà è fruibile anche attraverso il canale Instagram (qui) del magazine IL.
Buona visione!
Emanuela Pirré